La cedolare secca al 21% (per i contratti a canone libero) sui canoni di locazione sostituisce la tassazione progressiva Irpef
Prima dell’entrata in vigore della cedolare secca infatti i canoni di locazione percepiti dall’affitto di un immobile ricadevano per l’85% nel calcolo del reddito imponibile di conseguenza i percettori con reddito alto erano maggiormente colpiti dalla tassazione progressiva. Questo in qualche modo disincentivava la locazione dell’immobile.
La cedolare secca, essendo una ritenuta alla fonte, ha invece suscitato interesse in coloro che hanno un immobile da locare o addirittura più immobili da locare che in molti casi erano tenuti sfitti per motivi legati all’imposizione fiscale. Infatti uno degli effetti che prevediamo possa esserci con l’introduzione di questo provvedimento è un incremento sul territorio cittadino di immobili in affitto.
Questo potrà avere effetti sul mercato della locazione, contribuendo alla calmierazione dei canoni. Nel secondo semestre del 2010 i canoni di locazione di Roma hanno segnalato una leggera ripresa (+0,2% per i bilocali e +0,5% per i trilocali).
Inoltre le agenzie affiliate del Gruppo Tecnocasa, soprattutto in metropoli come Milano e Roma, hanno registrato già nei mesi scorsi interesse da parte di potenziali investitori che hanno raccolto informazioni per acquistare immobili ad uso investimento.
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa
Lascia un commento
La tua email non sarà pubblicata. I campi con * sono richiesti