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Il mercato dei mutui secondo la Banca d’Italia

Il mercato dei mutui secondo la Banca d’Italia

Dai dati della Banca d’Italia a marzo risultano meno prestiti bancari ai privati e più sofferenze bancarie con un calo su base annua dell’1,6% (1,4% a febbraio).

Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,8% sui 12 mesi (-0,7% a febbraio), e quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,8% (-2,7% a febbraio). Il tasso di crescita su base annua dei depositi del settore privato è rimasto sostenuto, attestandosi al 7% (7,8% a febbraio), mentre il tasso di crescita sui dodici mesi della raccolta obbligazionaria è sceso al -3,3% (-0,8% nel mese precedente). I tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese di marzo alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (quindi prima del taglio dei tassi della Bce di inizio aprile), sono diminuiti al 3,90% (3,98% a febbraio), i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono diminuiti al 9,64% (9,78% a febbraio), mentre i tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono rimasti pressoché invariati (4,36% fino a 1 milione di euro, 2,93% dopo tale soglia), così come quelli passivi sul complesso dei depositi in essere.

In base a quanto reso noto dall’Abi a maggio 2013 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia – 1.893,5 miliardi di euro – è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela – 1.745,1 miliardi di euro. A seguito della crisi in atto, la rischiosità dei prestiti rimane elevata (le sofferenze nette hanno toccato ad aprile 2013 quota 66,4 mld, le lorde 133,3 mld) e il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è pari al 3,5% ad aprile (3,4% a marzo 2013; 2,6% ad aprile 2012).

Laddove si consideri il rapporto sofferenze lorde su impieghi, esso risulta pari al 6,8% ad aprile 2013 (5,5% un anno prima), valore che raggiunge il 12,5% per i piccoli operatori economici (10,4% ad aprile 2012), il 10,6% per le imprese (8,1% un anno prima), e il 5,9% per le famiglie consumatrici (5% ad aprile 2012). La dinamica dei finanziamenti a famiglie e imprese si conferma in lieve flessione: la variazione annua è pari a -3,1% a maggio 2013, lo stesso valore di aprile 2013.

L’andamento è in linea con l’evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche (Pil e Investimenti). A maggio 2013, i tassi di interesse sui prestiti sono in ulteriore flessione e sempre su livelli bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,75% (3 centesimi al di sotto del mese precedente e -28 punti base rispetto a maggio 2012); il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è al 3,67% (dal 3,72% del mese precedente).

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