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Il nuovo federalismo fiscale: le tasse

Il nuovo federalismo fiscale: le tasse

La riforma del federalismo fiscale sarà effettiva entro la prossima legislatura, dal 2013 al 2014.

Con l’avvento del nuovo federalismo fiscale ci saranno dei cambiamenti: innanzitutto aumenteranno le tasse per le imprese proprietarie di immobili strumentali, e l’Imposta Municipale Unica (Imu) che sostituirà l’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici) sarà più costosa, per garantire un minimo di entrate anche ai Comuni che altrimenti sarebbero penalizzati dal federalismo.

L’Imu non sarà deducibile, secondo il testo al vaglio della bicamerale. A beneficiare della nuova Imu saranno i proprietari di seconde case, che pagheranno meno. I Comuni avranno la possibilità di aumentare la pressione fiscale sulle imprese, mentre prima era d’obbligo la riduzione alla metà dell’Imu per gli immobili produttivi delle imprese o dati in locazione.

L’aliquota di riferimento passa dal 6,4 per mille, cioè la media dell’Ici ordinaria attuale, al 7,6 per mille fissato dal decreto per la nuova imposta municipale. Il rincaro medio è del 18,75%, ma diventa più consistente dove l’Ici ordinaria è rimasta più bassa della media, come a Milano.

L’Imu potrebbe anche ridursi del 28% rispetto all’Ici media di oggi dove i conti locali lo consentiranno, ma negli altri casi gli aumenti potrebbero arrivare anche fino al 130%. Per le famiglie, il problema è l’addizionale Irpef: difficilmente tutti i Comuni potranno portare al massimo l’aliquota, e l’autonomia fiscale potrebbe anche essere esercitata per abbassare le richieste ai contribuenti.

Le regioni dal 2013 potrebbero portare l’aliquota fino al 3 per mille, cioè il triplo della media attuale. Altra novità riguarderà la cedolare secca, che abbatterà il carico fiscale dei proprietari tanto più fortemente quanto più è alto il reddito dichiarato: una famiglia che dà in affitto un trilocale in città facendo pagare 1.250 euro al mese e denuncia 65mila euro di reddito, per esempio, risparmierà quasi 2.100 euro di Irpef, mentre allo scendere dei canoni e dei redditi dichiarati cala naturalmente anche lo sconto.

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