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La riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale

La riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale

La riqualificazione del patrimonio edilizio nazionale

Il mercato immobiliare nel percorso del Documento conclusivo dell’indagine conoscitiva

È stata sostenuta da tutti i soggetti auditi la proposta di rendere permanenti gli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici (cd. 55%), con una eventuale estensione anche alla messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico.

Sul versante più generale della qualità dell’edilizia, del miglioramento della qualità architettonica e dei livelli di innovazione tecnologica del prodotto edilizio rivolto alle famiglie, è stato proposto, invece, di istituire lo strumento dell’ecoprestito, a tasso zero, fino a 30 mila euro, da rimborsare  a carico della Cassa depositi e prestiti ed, eventualmente, delle fondazioni bancarie, che per statuto hanno l’obbligo di essere sensibili al benessere del territorio. Allo stesso livello di priorità è emersa la necessità che venga approvata la legge sulla qualità nell’edilizia (DDL 1952/C, d’iniziativa del deputato Guido Dussin, cd. legge ‘Casa-qualità’).

Sempre ai fini della riqualificazione del patrimonio edilizio è stata ipotizzata la costruzione di una piattaforma organica di strumenti a sostegno della qualità, del risparmio energetico, della sicurezza dell’impiantistica, della sicurezza statica-strutturale, nonché della piena rispondenza alle normative urbanistico-edilizie vigenti.

In tale ambito, sono state proposte specifiche misure a sostegno della domanda di nuova edilizia ecocompatibile con l’introduzione, tra l’altro, a favore degli acquirenti, di detrazioni fiscali su parte degli extra costi di costruzione dei nuovi fabbricati ad elevati standard energetici (detrazioni da graduare, fino a un massimo di circa 10 mila euro per abitazione, in ragione del livello delle prestazioni energetiche dei nuovi edifici rispetto agli standard attuali).

È stata, altresì, segnalata, l’opportunità di introdurre misure dirette ad incentivare le iniziative di recupero e ristrutturazione urbanistica ed edilizia con benefici economici in grado di abbattere i costi legati alla bonifica delle aree dismesse da trasformare e ristrutturare, con l’obiettivo, tra l’altro, di alleggerire la mobilità nei centri urbani, evitando di ampliare ulteriormente l’estensione delle periferie e con evidenti ricadute positive sull’ambiente, in termini di riduzione dell’inquinamento e di riduzione del consumo di suolo.

Sostegno alle imprese
È stata evidenziata la necessità che a sostegno delle imprese sia previsto, oltre alle proposte relative all’acquisto dell’invenduto da destinare ad edilizia residenziale pubblica e alla stabilizzazione delle agevolazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e di efficientismo energetico degli edifici, uno specifico e incisivo intervento legislativo per risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione.

Al riguardo, è prossima l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una direttiva contenente misure per la regolazione sia dei rapporti fra soggetti privati e pubblica amministrazione che dei rapporti fra privati ma emerge la necessità che vengano introdotte analoghe misure nell’ordinamento interno, anche attraverso interventi, se necessario, sul Codice Appalti.

Ulteriori proposte prioritarie, avanzate dai soggetti auditi, riguardano: il ripristino dell’IVA per le cessioni immobiliari poste in essere dalle imprese di costruzioni; l’introduzione di una detrazione IRPEF pari al 50 per cento dell’IVA dovuta sull’acquisto di unità immobiliari destinate ad abitazione principale dell’acquirente.

Fonte: Ance

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