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Piano casa governo Renzi

Piano casa governo Renzi

Un miliardo e 741 milioni di euro, questa la cifra stanziata per dare respiro alle famiglie che hanno perso la casa o sono in procinto di farlo, stanziamento che rientra nel piano per la casa del governo Renzi. La formula è:

-Meno tasse per chi decide di affittare a canone concordato con la cedolare secca
-Detrazioni fiscali più elevate per gli inquilini con i redditi più bassi
-Fondi per il recupero degli alloggi popolari

Nei primi sei mesi del 2013 sono arrivate già oltre 2.000 richieste di sfratto e quasi tutte per morosità, purtroppo per la maggior parte di questi casi, dovuto ad una perdita di reddito da lavoro. Sono oltre 8.000 le famiglie in lista di attesa per una casa popolare, il mercato immobiliare secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate ha perso l’8,9%.

Per aiutare economicamente le categorie sociali che non riescono più a pagare l’affitto è stato deciso di incrementare il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e agli inquilini morosi incolpevoli, quelli che a causa di difficoltà economiche, non riescono più a far fronte al pagamento dell’affitto.

Riduzione cedolare secca dal 15% al 10% dell’aliquota per chi affitta a canone concordato. La misura non riguarda, chi decide di optare per il canone di libero mercato che in questi anni ha subito una forte discesa per il crollo del mattone, il taglio dell’aliquota determinerà un aumento delle adesioni a questo regime di almeno il 5 per cento.

Previsto un piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex Iacp) lo stanziamento risulta di oltre 400 milioni di euro con il quale il governo finanzierà la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12.000 alloggi.

Raggiunti accordi con Regioni e Comuni per favorire l’acquisto da parte degli inquilini ex Iacp, il ricavato sarà destinato alla realizzazione di nuovi immobili. Per gli anni 2014, 2015 e 2016 sono previsti bonus fiscali per gli inquilini degli alloggi sociali: 900 euro per i redditi sotto i 15.500 euro che si dimezzano a 450 euro per chi ha un reddito che non deve superare i 31.000 euro l’anno.

Sgravi per chi affitta alloggi sociali nuovi – I redditi derivanti dalla locazione di alloggi nuovi o ristrutturati non concorrono alla formazione del reddito d’impresa ai fini Irpef/Ires e Irap nella misura del 40% per un periodo non superiore a 10 anni dalla data di ultimazione dei lavori.

Trascorsi 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, l’inquilino ha facoltà di riscattare l’unità immobiliare con due vantaggi: l’Iva dovuta dall’acquirente viene corrisposta solo al momento del riscatto e non all’inizio, il reperimento del fabbisogno finanziario residuo per l’acquisto è rimandato al momento dell’atto di acquisto.

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