La prima rata della Tasi si dovrebbe pagare entro il 16 giugno, la seconda rata il 16 dicembre. Fin qui niente di strano, il problema è che a un mese dalla prima scadenza, meno di mille Comuni su ottomila hanno deliberato sulla Tasi.

Enrico Zanetti ha ammesso che una soluzione sarebbe quella di spostare la prima rata della Tasi al 16 settembre, lasciando invariata quella del 16 dicembre. In Parlamento si discute di una proroga della Tasi e decideranno come comportarsi.

Subito le prime smentite, il governo sta verificando la sostenibilità finanziaria della proroga, la proroga ci sarà se il Tesoro troverà i fondi da anticipare ai comuni. Un compromesso potrebbe essere un mini-rinvio, molto probabilmente a luglio. Va aggiunto che senza una proroga valida per tutti, nei Comuni che non hanno provveduto alle necessarie delibere entro maggio, scatterebbe la regola che si dovrà pagare tutto in «unica soluzione» il 16 dicembre.

Se ancora non è chiaro «quando» si pagherà la prima rata della Tasi, ancora meno lo è «quanto» si dovrà versare. E, soprattutto, se la Tasi applicata sulla prima casa sarà più salata della vecchia Imu. L’aliquota base della Tasi sia l’1 per mille della rendita catastale e che i Comuni possano portarla fino al massimo del 3,3 per mille.