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I mutui a dicembre 2013 secondo l’Abi

I mutui a dicembre 2013 secondo l’Abi

A dicembre 2013, secondo l’Abi. i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi.

Dal rapporto mensile dell’Abi a dicembre 2013 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.845,5 miliardi di euro, è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.730,6 miliardi di euro. A seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosità dei prestiti in Italia è ulteriormente cresciuta, le sofferenze nette sono risultate a novembre 2013 pari a 75,6 mld, le lorde 149,6 mld; il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è del 4,08% a novembre (3,99% a ottobre 2013, 3,26% a novembre 2012 e 0,86% prima dell’inizio della crisi). Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 7,8% a novembre 2013 (6,1% un anno prima e 2,8% a fine 2007).

A dicembre 2013 i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi: il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,40%, il valore più basso da luglio 2011 (dal 3,54% del mese precedente e 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,54% (dal 3,44% di novembre 2013 e 5,48% a fine 2007), mentre il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,83% (3 centesimi al di sopra del mese precedente e 6,18% a fine 2007).

A fine 2013 in lieve recupero, anche se ancora negativa, la dinamica dei prestiti bancari a famiglie e imprese, mentre aumenta in valore assoluto: -3,4% la variazione annua a fine 2013, -4,5% a novembre 2013, in valore assoluto tra novembre e dicembre 2013 l’ammontare di tale aggregato è aumentato di quasi 5 miliardi di euro. L’andamento risente del persistere della negativa evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche (Pil e Investimenti).

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.845,5 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.424 miliardi di euro. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a dicembre 2013 è risultato pari a 194 punti base (191 punti base anche a novembre 2013). Nella media del 2013 tale differenziale è risultato pari a 183 punti base, in flessione rispetto ai 187 punti base del 2012. Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

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