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Il mercato immobiliare secondo Agenzia delle Entrate e Abi

Il mercato immobiliare secondo Agenzia delle Entrate e Abi

Secondo quanto rilevato dall’Agenzia delle Entrate e dall’Abi nel corso dell’anno passato, per le grandi città il valore di scambio stimato delle abitazioni è pari a circa 19,5 miliardi di euro, con una perdita di 5,7 miliardi di euro, -22,5%, rispetto al 2011.

Per il mercato delle abitazioni si sono registrati, in ordine: una forte riduzione nei volumi di compravendita delle abitazioni, 448.364 NTN (numero delle transazioni normalizzato), -25,7% rispetto al 2011, con un calo inferiore per i capoluoghi, -24,8%, maggiore nei comuni non capoluogo, -26,1%; una vendita di abitazioni per un totale di circa 46,4 milioni di metri quadrati, -25,4% rispetto al 2011, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a circa 104 mq; una forte diminuzione del valore di scambio complessivo, stimato in circa 75,4 miliardi di euro, quasi 27 miliardi di euro in meno del 2011; una perdita complessiva delle compravendite del 22,4% rispetto al 2011, nelle otto principali città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna e Firenze.

Anche per il mercato immobiliare non residenziale il 2012 si è concluso con segno negativo, in base hai dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con Assilea. Sono 46.925 le unità immobiliari a destinazione terziaria, commerciale e produttiva scambiate lo scorso anno, con un calo del 24% rispetto all’anno precedente.

In particolare, il terziario ha registrato una perdita delle transazioni del 26,1% rispetto al 2011, il commerciale del 24,5% e il settore produttivo del 19,7%. Il dato è in linea con quello relativo al settore residenziale che, nel 2012, ha registrato un -26% di compravendite rispetto al 2011.

Nel 2012, in tutte le aree territoriali, per uffici e negozi si è verificata una flessione delle compravendite di oltre il 20%. I capannoni mostrano, invece, cali meno significativi, soprattutto nelle Isole (-1,7%). In discesa, nel 2012, anche le quotazioni medie, che risultano in calo sia per i negozi (-2,1%), sia per gli uffici (-1,6%), sia per i capannoni (-0,9%).

Nel 2012, la stima del valore di scambio per le tipologie uffici, negozi e capannoni ammonta complessivamente a circa 14,5 miliardi di euro, circa 4,4 miliardi di euro in meno rispetto al 2011 (quando si attestava su 18,9 miliardi di euro).
Rispetto al 2008, anno di riferimento della prima stima, il calo del fatturato del non residenziale supera il 40%, con oltre 10 miliardi di euro di valore in meno (25,4 miliardi di euro stimati nel 2008).

Il settore del leasing immobiliare ha conosciuto nell’ultimo quinquennio una contrazione ancora più pesante rispetto alla flessione del numero delle compravendite non residenziali. Contrariamente a quanto sta avvenendo nel settore strumentale (+2,6%), nel I quadrimestre 2013 il numero dei contratti di leasing immobiliare (costruito e da costruire), continua a decrementare del 17,7%.

Tenuto conto che il leasing rappresenta lo strumento ‘principe’ del finanziamento manifatturiero e – in particolare – per le piccole e medie imprese (il 75,4% del portafoglio leasing è rappresentato da Pmi), il sistema delle società di leasing intende presentare al Governo – di concerto con Confindustria – alcune proposte semplici e concrete per far ripartire, attraverso questo strumento, l’economia produttiva del nostro Paese.

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