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La piaga sociale ed economica dei fallimenti immobiliari

La piaga sociale ed economica dei fallimenti immobiliari

Ancora una volta: fallimenti immobiliari. Questo grazie alla disapplicazione della normativa pari al 70% delle nuove costruzioni. Il danno accusato ammonta a circa 2miliardi di euro.

A partire dal 2006, anno di entrata in vigore dell’obbligo di fideiussione a garanzia degli anticipi dati alle imprese da parte degli acquirenti, le famiglie coinvolte negli 8000 fallimenti nel settore dell’edilizia residenziale sono 77mila. La mancanza di un adeguato impianto sanzionatorio favorisce l’elusione della legge e il pesante coinvolgimento nelle crisi aziendali di migliaia di famiglie, coinvolgimento che la corretta applicazione della legge eviterebbe.

Ma a perdere non sono solo le famiglie, fatto comunque drammatico. Anche le imprese e il settore nel suo complesso subiscono il pesante contraccolpo provocato dalla presenza di migliaia di imprese inattendibili di cui il sistema creditizio non si fida a causa della loro fragilità imprenditoriale. Gravano sul mercato, lo condizionano e in definitiva impediscono la ristrutturazione del comparto e la sua fuoriuscita dalla crisi attraverso iniziative di qualità, costruttiva e finanziaria.

A fallire sono proprio le imprese che non applicano la legge 122! Le poche che la applicano sono invece quelle che reggono meglio l’urto della crisi, continuano a fare utili e garantiscono la partecipazione del settore al mantenimento di ciò che resta del PIL.

“È urgente ed equo che il Parlamento modifichi e introduca meccanismi sanzionatori efficaci e coerenti con gli obiettivi della legge”, dichiara Riccardo De Benedetti, vice presidente nazionale Assocond-Conafi

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