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I mutui in Italia nel 2° trimestre 2012, i tassi d’interesse

I mutui in Italia nel 2° trimestre 2012, i tassi d’interesse

Le dinamiche economico finanziarie che hanno influenzato l’Area Euro a partire dall’agosto 2011 hanno spinto la Banca Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il Tasso di Riferimento BCE.

Gli interventi da parte di quest’ultima hanno avuto inizio a partire dal novembre 2011 con un taglio di -25bps, per ripetersi nel successivo mese di dicembre 2011 con altri -25bps, e si sono, per ora, conclusi lo scorso mese di luglio 2012 con ancora -25bps. In meno di nove mesi, l’indice è stato così dimezzato allo scopo di ridare slancio all’economia del vecchio continente.

Come di consueto il tasso Euribor (3 mesi) ha seguito la tendenza degli interventi della BCE: dai massimi degli ultimi due anni; 1,60% nel luglio 2011, ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente alla sua quotazione media mensile minima di sempre proprio durante lo scorso mese di ottobre 2012 quando ha fatto registrare una quotazione di 0,21%.

L’Eurirs (20 anni) ha iniziato una nuova fase ribassista nel mese di aprile 2011, allora l’indice quotava 4,05%, arrivando a scendere al suo minimo nel giugno 2012 quando ha fatto registrare una quotazione di 2,13%. Da segnalare che, contrariamente all’Euribor, l’Eurirs negli ultimi quattro mesi rilevati ha fatto registrare un piccolo rimbalzo al rialzo passando a quotare 2,35% di media nel mese di ottobre 2012.

Stando alle dinamiche dei tassi di fine ottobre 2012, ipotizzando di dover sottoscrivere un nuovo mutuo ipotecario dell’importo di 120.000 euro per una durata di 20 anni, ad uno spread medio indicativo di mercato pari a 3,30 bps, se scegliessimo un mutuo a tasso fisso, sosterremmo una rata mensile di 836 euro. Se optassimo invece per un mutuo a tasso variabile, avremmo un risparmio pari a 139 euro mensili, in quanto la rata ammonterebbe a 697 euro.

Nella seconda metà del 2011 la convenienza della rata a favore del tasso variabile si stava assottigliando fino ad arrivare agli 88 euro nell’ottobre 2011. Con i primi mesi del 2012 è invece iniziata una nuova fase di crescita della forbice con una risalita della differenza di rata a favore del tasso variabile.

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