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Riqualificare il patrimonio edilizio per rilanciare l’economia

Riqualificare il patrimonio edilizio per rilanciare l’economia

La riqualificazione e la gestione sostenibile del patrimonio immobiliare può rivelarsi in una leva strategica di sviluppo, innovazione e competitività.

La riqualificazione degli edificio esistenti e la conduzione sostenibile delle costruzioni dev’essere mirata ad una concreta riduzione dei consumi. Nell’ambito della green building, il tema della riqualificazione, della gestione e della conduzione sostenibile del patrimonio edilizio va assumendo un ruolo di priorità dominante nel mercato delle costruzioni.

Gli immobili, infatti, producono, nel loro insieme, il 40% delle emissioni, per cui è indispensabile intervenire in modo radicale sugli edifici esistenti. In Italia si stimano 450 miliardi di euro da utilizzare per edifici che necessitano di interventi di riqualificazione, una grande occasione per rilanciare il Paese.

Un immenso patrimonio edilizio che va quindi rivalutato e migliorato e non dev’essere visto soltanto nell’ottica di una nuova opportunità, ma un obbligo nei riguardi delle generazioni future. Si tratta di innovazione che gli operatori del settore e i comuni cittadini dovranno affrontare.

Identico discorso in tema di green retrofit, ovvero dell’insieme degli accorgimenti per applicare tecnologie nuove a sistemi datati, in modo da renderli più sostenibili. Secondo uno studio statunitense, il green retrofit farebbe risparmiare ed inoltre migliorerebbe la redditività dell’investimento immobiliare.

Per un risparmio energetico fino al 35 per cento, si calcola un aumento della quota di affitto dal 6 all’8 per cento, e del prezzo di vendita dall’11 al 13 per cento: il valore dell’immobile, invece, è incrementato di circa 22 euro per metro quadro, rispetto a un edificio non riqualificato.

Nell’attuale contesto in cui la massima attenzione del Governo è rivolta al contenimento dei costi per la spesa pubblica, dove le manovre economiche rendono sempre più necessarie politiche di spending review, occorre dimostrare che un’accurata gestione e riqualificazione dei patrimoni immobiliari, pubblici ma anche privati, permette di ridurre le spese di mantenimento degli edifici, di migliorarne l’efficienza e di liberare risorse economiche e ambientali utili per affrontare la sempre più necessaria ripresa.

‘Considerato che il patrimonio immobiliare italiano è il secondo più vecchio d’Europa, si deve pensare ad un cambiamento totale di rotta. Con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si era prevista l’azione congiunta di Stato e Regioni per un minor consumo di terreno: la riqualificazione dell’esistente sarebbe un buon inizio per recuperare la memoria storica e riguadagnare spazio’ dice Ilaria Cavaggioni, architetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.

‘In Italia vi sono oltre 2 miliardi di metri quadri di edificato da riqualificare: rivalorizzarli significherebbe creare occupazione e dare nuova linfa vitale al mercato immobiliare. Ma soprattutto servirebbe per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità richiesti dalla Comunità Europea, che ha stabilito la necessità di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050. Una sfida importante, se si considera che il patrimonio immobiliare italiano è il secondo più vecchio d’Europa, dopo la Germania, e che la maggior parte delle abitazioni è stata costruita da più di 40 anni. Le norme europee oggi spingono il mercato della sostenibilità, verso una nuova politica di miglioramento delle condizioni di un patrimonio immobiliare datato’, afferma a sua volta Thomas Miorin, Direttore di Habitech.

Per questo motivo ragione si rende necessario un cambio totale di approccio, in cui ci si dovrà porre la questione del risparmio energetico come obiettivo concreto, per reinvestire le risorse finanziarie in pratiche di conduzione sostenibile. E stimolare riflessioni e favorire progetti per una riqualificazione a basso costo dei beni esistenti, in modo che la valorizzazione del patrimonio immobiliare diventi nuovo stimolo dell’economia.

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