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Le famiglie italiane e l’intermediazione immobiliare

Le famiglie italiane e l’intermediazione immobiliare

L’Indagine Tecnoborsa 2012 sulle famiglie italiane e il mercato immobiliare approfondisce il tema dell’intermediazione immobiliare.

Valter Giammaria, Presidente Tecnoborsa, sottolinea: “Il ricorso ai canali di intermediazione da parte di chi ha comprato un bene nel biennio 2010-2011 ha subito un lieve incremento rispetto a quanto rilevato nelle due Indagini precedenti effettuate, pur nel calo sostanziale del volume di affari. Infatti, il 50,3% delle famiglie che hanno acquistato o tentato di acquistare un immobile, nel biennio 2010-2011, sono ricorse all’aiuto di un’agenzia immobiliare e/o altri consulenti per effettuare la transazione”.
Rispetto a quanto rilevato nelle Indagini precedenti effettuate da Tecnoborsa si è riscontrato che c’è stato un lieve incremento dell’utilizzo delle figure di intermediazione professionale e i valori sono tornati quasi ai livelli riscontrati nel 2004.


Come sempre, l’agenzia immobiliare, rimane il canale più utilizzato (45,2% di chi ha acquistato), seguita con un notevole distacco dal ricorso all’aiuto di altri consulenti (5%). Inoltre, va sottolineato che, per quanto riguarda le agenzie immobiliari, si interrompe il trend decrescente registrato nelle ultime tre Indagini; invece, c’è stato un lieve calo di coloro che hanno fatto ricorso agli altri consulenti dopo il notevole incremento rilevato nel 2008.

Rispetto all’Indagine 2008 c’è stato un forte incremento della quota di coloro che hanno indicato come causa di non ricorso alle agenzie immobiliariil loro costo troppo elevato con un ritorno quasi ai valori del 2006; la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza; la percentuale di coloro che hanno trovato l’offerta di immobili piuttosto limitata – e ciò, molto probabilmente, dipende dal fatto che è sceso il numero di famiglie che in questi ultimi anni hanno deciso di mettere sul mercato i propri immobili, visto il calo dei prezzi verificatosi -; in definitiva, vendono solo coloro che intendono riacquistare o coloro che vi sono costretti. Viceversa, c’è stato un incremento di coloro che hanno dichiarato di non aver usufruito dell’agenzia immobiliare per mancanza di fiducia verso questa figura di intermediazione.

Andando ad analizzare le motivazioni che hanno spinto coloro che hanno venduto a non utilizzare l’agenzia immobiliare, al primo posto si trova il costo troppo elevato (56,3%), così come è avvenuto per chi ha acquistato; a seguire, ma con un notevole divario, ci sono coloro che hanno motivato la scelta affermando che la causa del non ricorso è stata la mancanza di fiducia verso questa forma di intermediazione e/o precedenti esperienze negative (18,3%), la scarsità delle offerte immobiliari (14,1%) e la scarsità dei servizi di consulenza/assistenza offerti (11,3%).

Dal confronto con l’Indagine 2008 è emerso che, rispetto ai motivi di non ricorso alle agenzie immobiliari, è scesa la quota di chi ha indicato come causa la scarsità dei servizi di assistenza/consulenza offerti (-17,3 punti percentuali), mentre sono cresciute le percentuali di coloro che hanno dichiarato di non essere ricorsi all’agenzia per vendere, perché hanno ritenuto che i costi erano troppo elevati (+13,4 punti), che la rosa degli immobili offerti era scarsa (+14,1 punti), oppure non hanno fiducia verso questa forma di intermediazione e/o hanno avuto precedenti esperienze negative (+4 punti percentuali).

Concludendo, se si confronta la domanda con l’offerta emerge che il ricorso all’aiuto di un intermediario è risultato sempre più alto tra chi ha acquistato rispetto a chi ha venduto, anche se con gap molto diversi nel tempo e, analizzando i singoli canali di intermediazione, l’agenzia immobiliare viene comunque preferita sia da chi vende che da chi acquista.

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