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I mutui nel secondo trimestre del 2012 secondo l’Abi

I mutui nel secondo trimestre del 2012 secondo l’Abi

Secondo la Banca d’Italia, si è registrata una lieve crescita, a giugno, dei tassi applicati dalle banche per i mutui casa, passati dal 4,33% al 4,18%.

La rilevazione non tiene conto della decisione della Bce di inizio luglio di tagliare dall’1% allo 0,75% i tassi di riferimento; i tassi sui depositi sono rimasti stabili all’1,23%. Per quanto riguarda i finanziamenti alle società i tassi sui prestiti superiori a 1 milione di euro sono scesi al 2,97%, mentre oltre tale soglia sono diminuiti al 4,61% dal 4,68%.

Invece, dai dati pubblicati dall’Abi si riscontra in decelerazione la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+1,3% a fine maggio 2012, +1,6% il mese precedente e +7,9% a maggio 2011). Comparativamente, di poco superiore è stata la crescita dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, risultata a fine maggio 2012 pari al +2,2% (+2,5% il mese precedente e +7,5% a fine maggio 2011).

In diminuzione e sempre su livelli contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: a giugno 2012 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3,42% (3,72% a maggio 2012), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,98% (4,12% il mese precedente). Nell’ultimo mese la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 28,6% (28,8% il mese precedente; era 30,2% ad aprile 2012).

Secondo l’Abi, le famiglie italiane sono finanziariamente solide e sostengono il peso dei mutui senza particolari problemi, al contrario di quanto indicato da uno studio della Commissione sulla situazione occupazionale e sociale Ue, riportato a fine giugno da alcuni organi di informazione. L’analisi della Commissione è palesemente errata rispetto alla realtà italiana: le famiglie che hanno chiesto di sospendere il pagamento del mutuo con la moratoria a marzo 2012 sono circa 65mila, a fronte di 3,5 milioni di mutui.

Inoltre, nel primo trimestre 2012 le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si attestano sull’1,2% e sono in diminuzione rispetto ai valori registrati nel 2011 e nel 2010. La quota dei prestiti su cui sono state registrate temporanee difficoltà di rimborso si è attestata sul 2,3% e le modalità di erogazione del credito in Italia hanno consentito alle famiglie di accedere all’acquisto dell’abitazione.

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