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I mutui secondo Banca d’Italia

I mutui secondo Banca d’Italia

Secondo Banca d’Italia la crisi colpisce la famiglie che registrano un continuo rallentamento nella dinamica dei prestiti bancari.

A marzo il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie si è attestato al 2,2% (2,7% a febbraio); quello dei prestiti alle società non finanziarie ha registrato un valore nullo (0,9% a febbraio); quello al settore privato è stato pari all’1,2%, pressoché invariato rispetto a febbraio.
Contestualmente, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è diminuito al 14,6% rispetto al 16,6% del mese precedente. Segnali positivi, invece, sul fronte dei tassi sui mutui per l’acquisto di case che sono calati al 4,54% dal 4,61% del mese precedente.


Secondo l’Istat, nel quarto trimestre 2011 i mutui (144.709 in totale), i mutui sono diminuiti del 31,3% rispetto al quarto trimestre 2010. In particolare, quelli con costituzione di ipoteca immobiliare (100.022), sono diminuiti del 19,6%, mentre i mutui non garantiti da ipoteca immobiliare (44.687), si sono ridotti del 48,2%.

Considerando l’intero anno 2011, rispetto al 2010 si registra una diminuzione del 14,3% per i mutui in totale e dell’8,4% e del 22,9%, rispettivamente, per quelli con e senza costituzione di ipoteca immobiliare. Rispetto al 2006, i mutui in totale registrano una flessione del 29%; quelli con garanzia di ipoteca immobiliare sono diminuiti del 27,6% e quelli non garantiti da ipoteca immobiliare del 31,3%.

Tutte le ripartizioni territoriali mostrano variazioni tendenziali negative per entrambe le tipologie di mutuo: i mutui garantiti da ipoteca immobiliare diminuiscono in misura maggiore nelle Isole (-27,9%), mentre quelli non garantiti da ipoteca immobiliare, con una diminuzione tendenziale del 62,7%, sono in calo soprattutto al Centro; per i mutui garantiti da ipoteca immobiliare, il calo registrato nelle grandi città (-17,3%) è minore di quello osservato negli altri centri (-21,2%). Infine, i mutui senza costituzione di ipoteca immobiliare registrano una diminuzione maggiore nelle grandi città (-51,1%) rispetto alle altre (-46,3%).

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