La Fiaip dice no all’uso della riforma a fini espropriativi: è contraria alla riforma del catasto così come presentata dal Governo
‘Il catasto serve a tassare le rendite e non la proprietà dei beni immobiliari – dichiara Paolo Righi, Presidente Nazionale della Fiaip – e nella legge delega inoltre, non si trova traccia di un eventuale abbassamento delle aliquote, da applicarsi dopo la riforma’.
Nell’esprimere tutta la sua preoccupazione sull’annunciata riforma del Catasto la Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) ribadisce che non si può usare il patrimonio immobiliare degli Italiani come se si trattasse di un Bancomat a cui ogni Governo accede, anziché riformare il fisco e abbassare le spese della pubblica amministrazione.
Fiaip è favorevole esclusivamente a quella parte di riforma che introduce il metro quadro invece dei vani, e ad una migliore classificazione delle aree in cui gli immobili sono allocati. La riforma prevede tempi di attuazione molto lunghi, vogliamo sperare che il Governo voglia concertare, con le categorie interessate, ogni aspetto della riforma.
‘La proprietà immobiliare è l’unica forma di tutela che i cittadini Italiani hanno per mettere al sicuro i loro risparmi. Il Governo – dichiara ancora il Presidente Nazionale Fiaip, Paolo Righi – non commetta l’errore di disincentivare l’acquisto di beni immobili, con l’introduzione surrettizia di tassazioni patrimoniali. Così facendo, si corre il rischio di togliere ai cittadini e alle famiglie anche l’ultimo baluardo di tranquillità sociale’.
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