Pur restando l’investimento preferito degli italiani, nel 2011 il mattone ha registrato un calo notevole.
Il dato emerge da un’indagine realizzata da Acri-Ipsos e presentata in occasione della 87^ Giornata Mondiale del Risparmio: nel 2011 la preferenza per l’immobiliare è crollata dal 54% al 43%, anche se il mattone resta l’investimento preferito. L’indagine è stata effettuata tramite interviste telefoniche con tecnologia Cati ed è stata arricchita di alcuni dei risultati delle indagini congiunturali prodotte dall’Istat e di altre indagini condotte da Ipsos nel corso del 2011.
Dalla ricerca emerge che nel 2011 è aumentata la percentuale di italiani che preferiscono investire una piccola parte dei propri risparmi a discapito di chi li tiene a casa o sul conto corrente (scendono dal 68% al 64%). Quindi il mattone rimane l’investimento preferito, ma la percentuale crolla di oltre dieci punti percentuali in un solo anno (dal 54% al 43%), tornando sui livelli del 2001.
Il calo si è verificato soprattutto nel Nord Est e nel Centro, mentre nel 2010 un calo significativo si era evidenziato nel Nord Ovest, che oggi invece si mostra più stabile. Il crollo delle preferenze per gli immobiliari è ancora più evidente tra coloro che hanno effettivamente risparmiato nel 2011 e che quindi esprimono un giudizio molto vicino alle effettive intenzioni, dal 58% al 41%, a tutto vantaggio di investimenti considerati più sicuri (titoli di stato e obbligazioni). Gli strumenti finanziari più speculativi si mantengono in ultima posizione, con una percentuale sempre intorno al 5%.
Gli italiani continuano a ritenere fondamentale la bassa rischiosità e la solidità dell’investimento, anche perché pensano che gli strumenti esterni di tutela del risparmio (leggi, regolamenti, controlli) siano oggi poco efficaci e anche per il futuro le prospettive non sembrano proprio ottimistiche.
Lascia un commento
La tua email non sarà pubblicata. I campi con * sono richiesti