Confedilizia: i confronti con gli altri Paesi basati sul rapporto pressione tributaria/Pil patiscono il vizio d’origine del sommerso fiscale
‘Patrimoniale sì, o Patrimoniale no? La disputa rischia di essere solo nominalistica, ha detto il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, parlando al Convegno ‘La proprietà incontra i proprietari” svoltosi al Palazzo dei Normanni di Palermo, organizzato dalla locale Associazione territoriale della proprietà edilizia.
‘Se si reintroducesse l’Ici aggravando i valori (pur chiamati rendite) presi a riferimento, in modo costituzionalmente scorretto, per il calcolo della base imponibile dell’imposta, e magari rendendola addirittura anche progressiva, la Patrimoniale – ha proseguito Sforza Fogliani – sarebbe già fatta e nella sua peggiore forma. Abbiamo ancora fiducia, però, che non verrà dato ai mercati un segnale così negativo, tanto più che già adesso la proprietà edilizia patisce un coacervo di tributi patrimoniali che non ha paragoni in nessun altro Paese’.
Il Presidente della Confedilizia ha così concluso: ‘I risparmiatori che hanno investito nell’edilizia non accettano lezioni di moralità fiscale da nessuno e non possono ogni volta essere chiamati a fare le spese, come già nel ’92, di situazioni straordinarie che non hanno concorso a creare e che non si sarebbero, anzi, create se tutti avessero fatto la propria parte come l’hanno fatta i proprietari di beni al sole, in una nazione caratterizzata da un sistema fiscale che non sa colpire la ricchezza dove essa realmente si annida e che per questo si riduce a colpire i patrimoni. Al punto in cui siamo arrivati, è la proprietà immobiliare che invoca equità, evidenziando che il confronto sulla tassazione in altri Paesi, se basato sul rapporto fiscalità/Pil, è inficiato sin dall’origine dal fatto che quest’ultimo include la ricchezza prodotta e quindi anche quella sulla quale non sono state pagate le imposte dovute’.
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