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Il mercato delle abitazioni in Italia

Il mercato delle abitazioni in Italia

Un sondaggio congiunturale Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia del Territorio

Nel primo trimestre del 2011 il quadro del mercato immobiliare si è indebolito. Nonostante la prosecuzione della tendenza positiva dei nuovi incarichi a vendere, si sono intensificate le indicazioni di flessione dei prezzi e le attese a breve degli agenti sulle condizioni del mercato di riferimento risultano meno favorevoli. Anche l’ottimismo circa le prospettive di medio periodo del mercato nazionale mostra nuovi segnali di moderazione.

Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, avviato nel gennaio 2009 da Banca d’Italia e Tecnoborsa, a partire dalla edizione di novembre 2010 si avvale della cooperazione dell’Agenzia del Territorio.

Le rilevazioni vengono effettuate nel mese successivo alla fine del trimestre di calendario e le interviste di questa edizione, riferita al primo trimestre 2011, sono state condotte tra il 5 e il 29 aprile 2011; hanno partecipato al sondaggio 1.452 agenti, fornendo informazioni sull’attività di compravendita e sui prezzi nel trimestre di riferimento (gennaio/marzo 2011), nonché sulle prospettive del settore.

Prezzi delle abitazioni
Nel primo trimestre del 2011 la quota di agenti immobiliari che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è aumentata al 44,2% dal 40,0% della precedente indagine, mentre l’incidenza di coloro che indicano un aumento delle quotazioni è diminuita lievemente; ne è derivato un peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte in ‘aumento’ e ‘in diminuzione’ (−42,6 punti contro −38 nel quarto trimestre del 2010). L’intensificarsi delle valutazioni negative è stato particolarmente pronunciato nelle regioni del Centro e del Sud.

Numero di compravendite
La quota di agenzie che nei primi tre mesi dell’anno hanno venduto almeno un immobile si è collocata al 69,3%, 6 punti percentuali in meno rispetto alla precedente indagine; la flessione è risultata particolarmente pronunciata nelle regioni del Centro e, in misura minore, in quelle del Meridione.

Incarichi a vendere
Nel primo trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione (rispetto al periodo precedente), delle giacenze di incarichi a vendere è salito a 25,8 punti percentuali (16,6 nella precedente rilevazione), principalmente perché è salita la percentuale di operatori che giudicano in aumento il numero di incarichi ancora da evadere. Circa l’andamento dei nuovi incarichi, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento e quelle che segnalano una diminuzione rispetto allo scorcio del 2010 si è ampliato a 20,8 punti percentuali (da 15,7), quasi esclusivamente per effetto dell’incremento nelle aree non urbane.

Tra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi, sono cresciute sia quelle relative a offerte a un prezzo giudicato troppo basso dal venditore (55,4% contro 49,6%), sia quelle relative a ritiri dovuti a difficoltà nel reperimento del mutuo (49,6% contro 45,2%). È rimasta pressoché stabile l’incidenza dell’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate (64,2% dei casi contro il 64,7% rilevato in gennaio).

Trattative e tempi di vendita
Nel primo trimestre del 2011 il margine di riduzione dei prezzi di vendita è rimasto sostanzialmente invariato, al 12,0%. Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico.

Modalità di finanziamento degli acquisti
La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario si è contratta di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, scendendo al 70,6%. Il calo si è concentrato nelle aree non urbane ed è risultato particolarmente marcato nel Nord Est e al Centro, dove ha superato i 3 punti percentuali.

Le prospettive del mercato in cui operano le agenzie
Il saldo positivo tra giudizi ‘favorevoli‘ e ‘sfavorevoli‘ sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento è ulteriormente sceso a 4 punti percentuali dai 6,3 in gennaio. Anche il saldo tra le attese di aumento e diminuzione dei nuovi incarichi a vendere si è ridotto (a 20,2 punti percentuali contro 24,7 nella scorsa rilevazione), mentre si è lievemente accentuato quello negativo circa le attese sui prezzi (−31,7 punti, contro −30,1).

Le prospettive del mercato nazionale
La quota di agenti che riportano un miglioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è diminuita al 10,7% (dal 16,2% della rilevazione precedente. Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a circa 13 punti percentuali, dai 5 in gennaio. Il quadro per i prossimi due anni si è fatto più incerto, pur rimanendo complessivamente positivo: il saldo positivo tra le attese di miglioramento e peggioramento si è ridotto di circa 15 punti percentuali rispetto alla precedente indagine, collocandosi a 31 punti.

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