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Compravendite: l' abitabilità della casa blocca il risarcimento per danni

Compravendite: l' abitabilità della casa blocca il risarcimento per danni

Il rilascio del certificato di abitabilità della casa blocca l’ azione di risarcimento del danno promossa dal compratore, anche se l’ attestato arriva dopo la vendita e nel corso della causa. La licenza di agibilità, infatti, esclude la possibilità di configurare la vendita dell’ immobile che al momento della stipula ne sia privo

A queste conclusioni è giunta la Cassazione nella sentenza 6548 / 2010 (su www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com) che ha accolto il ricorso del venditore di due appartamenti nei confronti di due sorelle.

Le donne avevano ottenuto, in primo grado, la condanna dell’ uomo al risarcimento del danno conseguente alla vendita di due appartamenti privi del certificato di abitabilità. In appello la decisione è stata confermata con la motivazione che il documento di abitabilità è un requisito giuridico essenziale della casa venduta, perché incide sul legittimo godimento della casa stessa e, soprattutto, sulla sua commerciabilità. Ne consegue che il mancato rilascio della licenza di abitabilità integra un’ ipotesi di consegna di una cosa diversa da quella concordata che legittima la pretesa dell’ indennizzo per la ridotta commerciabilità della casa.

In Cassazione, di fronte ai giudici di legittimità il venditore ha contestato le conclusioni del collegio di merito sostenendo che la Corte d’ Appello non avrebbe preso assolutamente in considerazione la circostanza che gli appartamenti era stati venduti in data anteriore all’ entrata in vigore dell’ obbligo di fornire il certificato.

Peraltro, il documento regolarmente richiesto non era stato rilasciato per ritardi burocratici della Asl nell’ effettuare il sopralluogo. Le acquirenti, poi, erano consapevoli della mancanza del documento, perché espressamente comunicato dal venditore, ma avevano insistito per procedere lo stesso alla stipula. Non solo. Nella causa di risarcimento il Comune aveva emesso la licenza di abitabilità con la conseguenza che, a questo punto, si doveva considerare ‘azzerata’ qualsiasi questione in merito al risarcimento del danno.

La Cassazione, ha accolto le rimostranze del venditore affermando che nelle vendite immobiliari il certificato di abitabilità costituisce un requisito essenziale ai fini del legittimo godimento della casa.

Tuttavia la sua mancata consegna può anche dipendere da circostanze che non escludono in modo significativo ‘l’ oggettiva attitudine del bene a soddisfare le aspettative dell’ acquirente’ dal momento che assume rilevanza solo nel caso in cui non ricorrano le condizioni di legge per il rilascio a causa di violazioni alla normativa urbanistica.

Quindi, ha concluso la Cassazione, il rilascio del certificato di abitabilità in un momento qualsiasi successivo all’ atto di compravendita esclude la possibilità di ritenere l’ originaria mancanza di per sé sola fonte di danni da risarcire.

Fonte: Ance

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