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Tasse sulla casa 2014, tutto cambia niente cambia

Tasse sulla casa 2014, tutto cambia niente cambia

Il cerchio sull’Imu non sembra chiudersi, il governo da una parte mira ad agevolare le fasce di popolazione più deboli, prevedendo degli sconti determinati in base alla tipologia di reddito, dall’altra ipotesi di riforma con abolizione dell’Imu e possibilità di deducibilità dell’imposta immobiliare pagata sui capannoni.

Sono ancora molte le ipotesi, prende sempre più piede la proposta del Ministro dell’Economia Saccomanni: allargare il parterre dei contribuenti più ricchi i quali pagano la tassa anche sulla prima casa inserendo abitazioni con più di 10 vani, sinora classificate case popolari o rustici di campagna che a seguito di accurate ristrutturazioni sono diventati immobili di lusso.

L’aliquota sull’Imu per le seconde case sono aumentate, per esempio il vice sindaco di Ivrea, Enrico Capirone, ha dichiarato che nella sua città l’aliquota sulla prima casa è passata dal 4,4 al 6 per mille, mentre sulle seconde case ha raggiunto il tetto massimo del 10,6 per mille.

Non tutti i comuni si comporteranno in modo uguale per quanto riguarda la tassa sulla casa, per esempio Genova, ha deciso di diminuire l’agevolazione sugli affitti sociali, portando l’aliquota Imu sulle abitazioni affittate a canone concordato dallo 0,76 allo 0,95 per cento. Trieste, invece, ha aumentato l’aliquota sullo sfitto all’1 all1,06 per cento e sulle aree edificabili (dallo 0,76% allo 0,85%).

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