Il pavimento in agglomerati non è certo una novità, anzi, la sua storia è molto antica, ma non per questo ha perso il suo fascino e utilizzo nelle case moderne. Nasce alla fine dell’Ottocento, con la diffusione del cemento che veniva utilizzato come legante, e con l’utilizzo di inerti costituiti da minuscole particelle di marmo.
Con l’uso di un collante adatto, gli agglomerati possono essere usati per rivestire materiali come legno, metallo e cartongesso. Il sottofondo su cui posarli deve però essere assolutamente pulito, asciutto e livellato.
La superficie delle lastre è paragonabile a quella di pavimenti rivestiti in altri materiali, come ceramica, granito, marmo, ecc. e la loro pulizia quotidiana può essere effettuata con un normale detergente neutro.
La posa in opera risulta rapida, precisa e pulita in quanto non richiede né opere di demolizione delle superfici preesistenti né incollaggio. Gli agglomerati vengono premontati su pannelli a incastro per una posa veloce, efficace e perfettamente affidabile.
Il processo produttivo avviene mescolando graniglie di vario tipo come quarzo, granito, vetro, mosaico, in 8 diverse granulometrie con resina poliestere e pigmenti per la colorazione. La lastra viene poi tagliata nei formati standard, bisellata e testata dal controllo qualità.
Questo prodotto ha anche un valore ecologico, dovuto all’utilizzo fino al 69% di graniglia di vetro proveniente dal recupero di materiali post-consumo, che anzichè alimentare le discariche, vengono trasformati in nuovi prodotti per il mercato.
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