Che panico quando manca l’acqua calda, di solito è una di quelle cose che si verifica quando serve di più, quasi sempre il malfunzionamento dello scaldabagno avviene senza prevviso, il guasto più comune è quando l’acqua calda non raggiunge la temperatura dovuta in tempo utile o non la raggiunge proprio.
Lo scaldabagno è il più semplice tra i sistemi di produzione di acqua calda, l’acqua calda di uno scaldabagno è prodotta da una semplice resistenza elettrica. La resistenza elettrica provvede al riscaldamento dell’acqua trasferendole il calore prodotto in seguito al suo attraversamento dalla corrente elettrica.
Il malfunzionamento più comune di uno scaldabagno è l’intasamento della resistenza a causa del calcare contenuto nell’acqua, che limita lo scambio di calore tra la resistenza e l’acqua.
Come si sostituisce una resistenza?
Per la sostituzione della resistenza intasata di calcare è necessario lo svuotamento dello scaldabagno, prima di fare tale operazione è necessario chiudere l’adduzione dell’acqua fredda allo scaldabagno, è necessario preparare un sistema per lo smaltimento dell’acqua residua.
Dopo aver staccato la corrente elettrica e svuotato lo stesso, rimuovere il pannello nella parte inferiore dello scaldabagno, questa operazione permette di tirare fuori la resistenza da sostituire. Prendere la resistenza in mano solo dopo aver scollegato i cavi elettrici dai morsetti che la collegano con il termostato e la piastra di supporto.
Un tentativo “disperato” per cercare di risolvere il problema, è quello di pulire la resistenza dello scaldabagno con una soluzione ottenuta con acido cloridrico al 50 %, e strofinando leggermente con una spazzola metallica. Se la resistenza risulta essere bruciata, è necessario sostituirla.
Una regolazione del termostato dello scaldabagno intorno ai 40 gradi centigradi, consente l’abbattimento della spesa energetica, permette anche di limitare le formazioni di calcare.
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