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Organizzazioni in movimento in previsione di un ulteriore aumento delle tasse

Organizzazioni in movimento in previsione di un ulteriore aumento delle tasse

Assindatcolf e Organizzazioni del sistema Confedilizia (agenti immobiliari, amministratori condominiali ecc.) pongono in essere azioni varie per l’aumento spropositato della pressione fiscale sulla proprietà ed in relazione ai salari e stipendi fissati.

Il Comitato di Presidenza della Confedilizia si riunirà nei prossimi giorni per decidere le azioni da porre in essere per scongiurare l’ulteriore aumento di un miliardo e mezzo di euro della pressione fiscale immobiliare rispetto a quella già fissata dalla Legge di Stabilità in vigore da quattro giorni. Fra le iniziative allo studio l’applicazione ai contratti di locazione concordati dell’aumento del canone pari all’aumento della pressione fiscale intervenuta dalla data di stipula dei contratti, cosi come previsto dal Decreto ministeriale in materia.

Fra le altre ipotesi che vengono fatte, l’autosospensione dei rappresentanti della Confedilizia da tutte le Commissioni ministeriali o comunque pubbliche di cui fanno parte e l’esame dello stato del Contratto collettivo di lavoro dei dipendenti dalla proprietà edilizia stipulato dalla Confedilizia e di quello per colf e badanti che stipula l’associata Assindatcolf, e ciò sempre per l’aumento spropositato della pressione fiscale sulla proprietà ed in relazione ai salari e stipendi fissati. Altre azioni saranno invitate a porre in essere le Organizzazioni (agenti immobiliari, amministratori condominiali ecc.) del sistema Confedilizia.

L’aumento della tassazione immobiliare risulta pari al 159 o al 193%, rispetto al 2011 (Ici), a seconda che i Comuni applichino le aliquote minime o massime della TASI. Il gettito delle imposte immobiliari sarebbe di conseguenza di 23 o 27 miliardi già prima del possibile nuovo aumento e queste somme salirebbero a 38,2 o a 42 miliardi, sempre in relazione all’applicazione delle aliquote minime o massime comprendendovi la nuova tassa rifiuti nel suo complesso così che le tassazioni del settore immobiliare corrisponderebbero, nell’ipotesi più bassa, al 2,4% del PIL, anche escludendo le minori imposte locali ed erariali.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani ha dichiarato: “Abbiamo chiesto, e chiediamo, una precisa presa di posizione del Governo ed un confronto col Ministero dell’economia, ma non possiamo aspettare oltre. Davanti ad una pressione fiscale che esaurisce già, anche senza nuovi aumenti, la capacità contributiva della proprietà, che sconta peraltro pure una tassa occulta dalla quale è colpita anche la prima casa rappresentata dalla pressoché totale caduta dei valori, la gente ci chiede di reagire con azioni forti. Il canone corrisposto dagli inquilini va già per il 70% alla mano pubblica. Con nuovi aumenti supereremmo anche questa percentuale e rimarrebbero ai locatori, e salvo eventi eccezionali, solo due dodicesimi dell’intero affitto. Una situazione gravissima, che si può spiegare ragionevolmente solo con un forte pregiudizio di tipo ideologico del tutto superato ancor prima che politicamente ottocentesco”.

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