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Le pillole di Cambiocasa: locazione e chiarimenti

Le pillole di Cambiocasa: locazione e chiarimenti

Flash d’informazione sul mercato della locazione e norme fiscali correlate per il necessario aggiornamento su temi suscettibili di possibili variazioni

Chi detiene il diritto di abitazione dichiara il reddito da locazione
Il reddito dell’immobile deve essere denunciato dal titolare del diritto di abitazione. I redditi fondiari concorrono, infatti, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale (tra cui rientra anche il diritto di abitazione disciplinato dall’articolo 1022 del codice civile) per il periodo d’imposta in cui si è verificato il possesso (articolo 26 del Testo Unico dell’Imposta sui Redditi). Qualora l’immobile sia in parte utilizzato come abitazione principale e in parte concesso in locazione in regime di libero mercato, bisognerà confrontare la rendita catastale dello stesso e il canone di locazione, entrambi rapportati alla percentuale di possesso. L’importo del canone di locazione confluirà nel reddito imponibile ai fini Irpef, se di ammontare superiore alla rendita catastale rivalutata del 5 per cento.

Fonte: Agenzia delle Entrate

Cosa fare quando si riduce il canone di locazione di un negozio
Per le cessioni, le risoluzioni e le proroghe anche tacite di un contratto di locazione, l’imposta di registro deve essere liquidata dalle parti contraenti e versata entro 30 giorni dall’evento (articolo 17 del Dpr 131/1986). Secondo l’Agenzia delle Entrate, l’accordo di riduzione del canone inizialmente pattuito non è tuttavia riconducibile a tali ipotesi. Pertanto, fatta salva l’ipotesi in cui l’accordo venga formalizzato nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, non sussiste in capo ai contraenti l’obbligo di comunicare all’Amministrazione finanziaria la modifica intervenuta (leggi la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 60/E del 2010). È comunque possibile richiedere la registrazione volontaria, pagando l’imposta di registro in misura fissa (67 euro), al fine di attribuire certezza e computabilità all’accordo, posto che la diminuzione del canone determina la riduzione della base imponibile, ai fini dell’imposta di registro, dell’Iva e delle imposte sui redditi. La registrazione della scrittura privata tra locatore e conduttore sconta in ogni caso l’imposta di bollo fin dall’origine.

Fonte: Agenzia delle Entrate

Come funziona la “cedolare secca” in caso di comproprietà
Nel caso di più soggetti proprietari di un immobile, ciascun di loro, in quanto locatore, è tenuto a manifestare la sua volontà di avvalersi dell’opzione per la cedolare secca. La scelta per tale regime di tassazione è infatti efficace solo per coloro che si sono espressi in merito. Nell’ipotesi contraria, conseguentemente, il comproprietario/locatore è tenuto a versare solidalmente con il conduttore l’imposta di registro, limitatamente alla frazione del canone a lui imputabile in base alle quote complessive di possesso dell’immobile. Se l’accesso al regime della cedolare secca è richiesto solo da alcuni locatori, deve essere comunque assolta, in misura piena, l’imposta di bollo sul contratto di locazione (leggi la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 26/E del 2011).

Fonte: Agenzia delle Entrate

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