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Imu, Iva, debiti PA, Esodati: entro agosto le soluzioni strutturali

Imu, Iva, debiti PA, Esodati: entro agosto le soluzioni strutturali

Entro il prossimo mese soluzioni strutturali per l’Imu prima casa, risorse per rinviare l’aumento Iva a dicembre, pagamento dei debiti della PA, esodati e ammortizzatori sociali.

Il vertice di maggioranza tenutosi a Palazzo Chigi il 18 luglio u.s. si è concluso con la conferma degli impegni presi in materia di Imu, Iva, Esodati, ammortizzatori sociali e pagamento dei debiti della PA. Per quanto riguarda la riforma dell’Imu, saranno pronte entro fine agosto le soluzioni strutturali per la prima casa con esclusione delle abitazioni di lusso, dando seguito alla sospensione della prima rata decisa dal Dl 54/2013, la cui legge di conversione è stata approvata in via definitiva al Senato.

Per quanto riguarda le “soluzioni strutturali per il superamento dell’Imu sulla prima casa” non ci sono dati certi, comunque le posizioni oscillano fra abolizione dell’imposta sull’abitazione principale e rimodulazione attraverso franchigie o ulteriori detrazioni.

Per l’aumento IVA al 22%, si conferma la possibilità di rinvio fino a dicembre 2013 invece che fino a ottobre, come stabilito dal Dl 76/2013. Per la proroga di tre mesi rispetto alla scadenza iniziale del primo luglio è stato stanziato un miliardo, ne serve un altro per rinviare a fine anno.

E per quanto riguarda il pagamento dei debiti PA, confermato l’impegno a imprimere, entro il 31 agosto, una nuova accelerazione ai tempi di saldo fatture pregresse, che la legge 64/2013 prevede nel biennio 2013-2014 con il rimborso di 40 miliardi.

Torniamo alla riforma Imu: le ipotesi più gettonate sono franchigia o aumento della detrazione e i calcoli sul gettito Imu. Il vertice del 18 luglio è servito essenzialmente a prendere le prime decisioni sulla riforma degli immobili che bisogna mettere a punto sicuramente entro fine agosto, come prevede il Dl 54/2013 che ha sospeso la prima rata di giugno sulla prima casa. E l’Esecutivo si è impegnato a terminare entro tale data.

Per quanto riguarda invece la franchigia di 600 euro sull’Imu per l’abitazione principale e le relative ipotesi sui contenuti delle norma in preparazione, il dibattito è ancora aperto fra il Pdl che caldeggia l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e il Pd e Scelta Civica, più favorevoli ad una rimodulazione. La sintesi potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di una franchigia a 600 euro sull’Imu relativa all’abitazione principale.

Secondo i calcoli della Cgia di Mestre, con questo tetto sarebbe esentato dall’Imu l’85,1% dei proprietari di prima casa, ovvero 15 milioni 262mila 800 contribuenti. In questo caso, i Comuni avrebbero 2,1 miliardi in meno di gettito. Se invece fosse portata a 600 euro non la franchigia, ma la detrazione (che attualmente è a 200 euro, più 50 per ogni figlio) il beneficio sarebbe per tutti i proprietari di prima casa, nel senso che si abbasserebbe l’Imu anche per coloro che pagano più di 600 euro, e il gettito mancato per i Comuni salirebbe a 3,3 miliardi di euro.

Secondo il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, «ipotizzando che prevalga l’opzione dell’introduzione di una franchigia di 600 euro, faccio davvero fatica a pensare che tra gli 810 miliardi di spesa pubblica previsti per il 2013 non si riescano a trovare 2 miliardi di euro di copertura finanziaria per i bilanci comunali e un altro miliardo per evitare l’aumento dell’IVA previsto dal 1° ottobre. Grazie all’uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo, nel 2014 potrebbero essere trovati facilmente quei 6 miliardi di euro necessari per evitare l’aumento dell’IVA e per esonerare quasi tutti dal pagamento dell’Imu sulla prima casa».

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