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Tares 2013: modalità pagamento di acconti e conguaglio della nuova tassa rifiuti

Tares 2013: modalità pagamento di acconti e conguaglio della nuova tassa rifiuti

In Gazzetta Ufficiale i bollettini postali per il conguaglio Tares, ma per l’acconto ogni Comune delibera scadenze proprie con tariffe 2012.

I bollettini postali per pagare la nuova Tares non servono per la prima rata. Sono validi da luglio 2013 e serviranno soprattutto per il saldo di dicembre. Servono ai Comuni – o alle società preposte (ad esempio l’AMA a Roma) – che inviano a casa del contribuente il bollettino precompilato con la tariffa da pagare. Se a casa non arriva nulla, presso gli uffici postali saranno disponibili i bollettini che il singolo contribuente potrà compilare per versare sia il tributo sui rifiuti che la maggiorazione di dicembre. E comunque, sarà possibile pagare anche attraverso il servizio telematico di Poste Italiane.

In sintesi, dal 2014 si pagherà la nuova Tares, in 4 rate pagabili a gennaio, aprile, luglio e ottobre. Per il 2013, invece, c’è una serie di proroghe, di cui l’ultima contenuta nel decreto sulla restituzione dei debiti della PA, Dl 35/2013, all’articolo 10 comma 2, il quale prevede che per il 2013 i Comuni possano deliberare scadenze e numero di rate e pubblicare la delibera con 30 giorni di anticipo rispetto alla scadenza del primo pagamento. Queste rate non potranno contenere la maggiorazione standard (pari a 0,30 euro per metro quadrato) riservata allo Stato, che si pagherà a dicembre in un’unica soluzione, insieme all’ultima rata.

Il decreto prevede, inoltre, che per le prime due o tre rate i Comuni possano continuare ad utilizzare i precedenti bollettini Tarsu o Tia che di norma arrivano a casa. Per la rata di dicembre, invece, bisogna utilizzare il nuovo bollettino postale, in base a quanto previsto dal comma 35 dell’articolo 14 del dl 201/2011, il Salva Italia, che istituisce la Tares.

Quindi, nei Comuni in cui sono state emesse delibere per il pagamento della prima rata in maggio le modalità di pagamento sono le stesse della Tarsu 2012. Comunque, per sicurezza, è consigliabile verificare sempre sul sito del proprio Comune cosa prevede la delibera.

Ad esempio, a Roma bisogna far riferimento alla delibera numero 148 del 2013, in base alla quale l’acconto si paga in 2 rate con scadenze 30 maggio e 30 ottobre, con le stesse tariffe 2012 e gli stessi modelli emessi dall’azienda municipale, AMA spa.

A Torino, invece, l’acconto è diviso in 3 rate, differenziate a seconda delle utenze. Per i privati, le scadenze sono 15 settembre, 15 ottobre, e 15 novembre. Per le aziende il primo termine è scaduto il 20 maggio, gli altri sono il 20 giugno e il 20 luglio 201. Gli importi sono gli stessi della tassa sui rifiuti 2012. Il conguaglio di dicembre incorporerà la maggiorazione.

Per conoscere tutte le date dei singoli Comuni è indispensabile visitare il sito web del Comune di residenza. Comunque, la maggiorazione scatta obbligatoriamente a dicembre. Per il versamento di dicembre bisognerà utilizzare i nuovi bollettini postali pubblicati in Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio, insieme al decreto ministeriale dello scorso 14 maggio 2013. Poiché non è chiaro se possano essere utilizzati anche per le eventuali rate di acconto decise dai Comuni che scadono dopo il primo luglio, è sempre opportuno aggiornarsi sulle relative delibere.

Il bollettino riporta obbligatoriamente il numero di conto corrente “1011136627“, valido per tutti i Comuni del territorio nazionale, ma si precisa che il versamento non si può effettuare tramite bonifico. Il conto corrente postale è intestato a “pagamento Tares“. Le Poste, a loro volta, riverseranno sulla contabilità speciale n. 1777 “Agenzia delle Entrate – Fondi della riscossione“, aperta presso la Banca d’Italia, le somme incassate, che verranno poi accreditate per la parte che spetta ai Comuni, ma la maggiorazione è riservata allo Stato solo per il 2013.

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