Per lo stop del pagamento della rata Imu di giugno sulla prima casa si ipotizza un emendamento alla conversione in legge del Dl sui debiti Pubblica Amministrazione

Quindi, la sospensione Imu prima casa per la rata di giugno potrebbe arrivare come emendamento alla legge di conversione del decreto sui debiti della PA, allo scopo di mantenere gli impegni senza impattare sui conti pubblici e consentire all’Italia di uscire dalla procedura per deficit eccessivo e senza entrare nel merito del dibattito sulla Riforma Imu. Varie solo le ipotesi per una legge di modifica all’imposizione fiscale sulla casa: eliminazione, rimodulazione a vantaggio dei redditi bassi o di chi ha un solo immobile. Ipotesi che hanno in comune il rinvio della rata di giugno e un’operazione a saldi invariati.

La liquidità dei Comuni che a giugno non incasseranno la rata Imu sarà garantita da un’apposita anticipazione di Tesoreria attraverso il prestito pubblico. Per l’emendamento c’è tempo fino a inizio giugno, ovvero 60 giorni dal 9 aprile, giorno di entrata in vigore del Dl. L’iter parlamentare del provvedimento è già in commissione alla Camera.

Lo ha precisato anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta in un messaggio informale a Bruxelles molto chiaro: la sospensione della prima rata Imu di giugno non ha bisogno di alcuna copertura perché a fine anno non ci sarà nessuna minore entrata per lo Stato.

La riforma dell’imposta sulla casa e sui servizi comunali, comprendente pure la Tares, che sarà pronta per luglio, sarà dunque a saldi invariati e scaricherà i risparmi per la prima abitazione sui proprietari di più immobili e sulle fasce di reddito più alte.

Un chiarimento necessario, perché se l’Ue continuasse a chiedere le coperture preventive bloccherebbe il primo decreto del Governo Letta, che conterrà proprio la sospensione Imu oltre al miliardo e mezzo per la Cig in deroga, una cifra che, secondo Letta, rappresenta la sola risorsa da reperire subito per motivi ovvi.