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Prospettive mercato immobiliare 2013: aumento incarichi a vendere

Prospettive mercato immobiliare 2013: aumento incarichi a vendere

L’aumento dei nuovi incarichi si accompagna alle attese di un nuovo calo dei prezzi da parte del 72,2% delle agenzie, mentre la quota di coloro che prefigurano un aumento si mantiene trascurabile.

Le indicazioni di un ribasso dei prezzi nel breve termine sono più diffuse nel Sud e nelle Isole e, in generale, nelle aree urbane. Comunque, le aspettative a breve termine si confermano orientate al pessimismo. Si è acuito il saldo negativo tra le attese circa le condizioni del mercato di riferimento (-42,8% da -41,6% del precedente sondaggio), riflettendo l’aumento delle risposte negative e di quelle di stazionarietà.

Le prospettive del mercato nazionale
Torna a peggiorare il saldo percentuale sulle attese circa gli andamenti del mercato nazionale, raggiungendo i -57,4 punti percentuali dopo il parziale recupero del periodo luglio-settembre. Il deterioramento del saldo è interamente attribuibile all’aumento della quota di agenti che esprimono valutazioni sfavorevoli, mentre rimane stabile, su livelli molto bassi, quella di chi riporta indicazioni favorevoli. Il pessimismo sulle tendenze a breve del mercato immobiliare nazionale è più accentuato nel Nord-Est.

Sull’orizzonte di medio periodo (due anni) le attese tornano a segnalare un modesto ottimismo, per la prima volta dal terzo trimestre del 2010: per il complesso del Paese aumenta sensibilmente la quota di operatori che si attende condizioni più favorevoli (a 37,8% da 27,5% nella segnalazione precedente), contro una diminuzione della percentuale di quelli che riportano giudizi negativi (a 31% da 38,9%).

Il saldo torna quindi positivo per la prima volta dall’estate del 2010. L’ottimismo appare più diffuso al Sud e nelle Isole, mentre nel Nord-Est il saldo rimane negativo.

Per quanto riguarda le locazioni, fra gli agenti operanti nel settore, più della metà ha indicato un calo congiunturale dei canoni di affitto nell’ultimo trimestre del 2012 (58,1%), contro una percentuale di appena sopra il 2% che ne ha riportato un aumento.

Tra gli agenti che hanno locato almeno un immobile nel trimestre di riferimento (78,8% del totale) prevalgono nel breve periodo indicazioni di stabilità dei canoni (61,6%, contro percentuali del 2,9% e del 35,4% che indicano, rispettivamente, un aumento e una riduzione).

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