Nel III trimestre 2012, secondo le stime preliminari effettuate dall’Istat, l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra una diminuzione dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Il calo tendenziale nel III trimestre è il terzo consecutivo registrato nel 2012, dopo il -0,2% del I trimestre e il -2,1% del II. Con riferimento alle diverse componenti, nel III trimestre del 2012 l’indice dei prezzi delle abitazioni nuove diminuisce dello 0,2% sul trimestre precedente e aumenta dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. Invece, i prezzi delle abitazioni esistenti diminuiscono dell’1,6% su base congiunturale e del 5,4% su base annua.
La crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni nuove rallenta rispetto a quanto registrato nel II trimestre (+2,8%); si accentua, invece, la diminuzione dei prezzi delle abitazioni esistenti, considerato il calo tendenziale del 4,1% registrato nel II trimestre. In media, nei primi tre trimestri dell’anno in corso, i prezzi delle abitazioni diminuiscono dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sintesi di un aumento del 2,7% dei prezzi delle abitazioni nuove e di una diminuzione del 3,7% dei prezzi di quelle esistenti.
L’economia europea sta vivendo un nuovo rallentamento e, in questo contesto, il settore delle costruzioni sta vivendo la crisi più grave dal dopoguerra a oggi. Sulla base di tali evidenze e dei risultati dell’indagine rapida condotta dall’Ance presso le imprese associate nell’ottobre scorso, sono state riviste al ribasso le stime del 2012 e le previsioni per il 2013. Nel 2012 gli investimenti in costruzioni registrano una flessione del 7,6% in termini reali (contro il -6% stimato a giugno) e un ulteriore calo del 3,8% è previsto per il 2013.
Sul peggioramento delle previsioni incidono, oltre al già citato aggravarsi dello scenario economico, l’allungamento dei tempi necessari per l’avvio di alcuni provvedimenti contenuti nel Dl sviluppo e dei programmi infrastrutturali approvati a livello nazionale e locale. In sei anni, dal 2008 al 2013, il settore delle costruzioni avrà perso circa il 30% degli investimenti e si colloca sui livelli più bassi degli ultimi quarant’anni.
La caduta dei livelli produttivi coinvolge tutti i comparti, dalla produzione di nuove abitazioni, che nei sei anni avrà perso il 54,2%, all’edilizia non residenziale privata, che segna una riduzione del 31,6%, alle opere pubbliche, che registrano una caduta del 42,9%; solo il comparto della riqualificazione degli immobili residenziali mostra una tenuta dei livelli produttivi (+12,6%). Di fronte a uno scenario come quello descritto sono dunque necessarie misure in grado di invertire le tendenze in atto per dare risposte alla domanda sia abitativa che infrastrutturale e stimolare la crescita del Paese.
Secondo i dati resi noti da Findomestic il mercato immobiliare nel III trimestre 2012 registra un nuovo calo: tra luglio e settembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, le compravendite sono scese del 25,8% e, nel settore residenziale, la riduzione è del 26,8%. Le intenzioni a tre mesi evidenziano una lieve ripresa sia dei potenziali acquirenti di immobili residenziali (dal 3,7% di ottobre al 4,6% di novembre). Stabile invece la quota di coloro che si dicono intenzionati alla ristrutturazione della casa (da 7,6% a 7,9%).
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