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Capodanno feste in piazza: la crisi non ferma i sindaci

Capodanno feste in piazza: la crisi non ferma i sindaci

A Siena quest’anno non ci sarà un Capodanno in piazza organizzato dall’amministrazione comunale. Vi si è rinunciato e i soldi, già stanziati per la festa, sono stati dirottati a favore del complesso museale di S. Maria della Scala che rischiava la chiusura per mancanza di fondi.

Questo è un esempio virtuoso da imitare e a cui va il plauso della Confedilizia. Altrettanto, purtroppo, non hanno fatto altri Comuni: anche quest’anno, infatti, nonostante la forte crisi in atto e le loro stesse continue lamentele sull’insufficienza delle risorse a propria disposizione per far fronte agli impegni istituzionali e sociali, diverse amministrazioni comunali non hanno rinunciato a spettacoli e giochi pirotecnici. Tanto, organizzano i comuni, ma pagano i contribuenti

In particolare, da un’indagine della Confedilizia emerge che la gran parte dei Comuni che concorrono a finanziare in vario modo le feste di Capodanno (si veda la tabella allegata) hanno applicato l’Imu ordinaria con l’aliquota massima (ben il 10,6 per mille, su valori ricavati con coefficienti peraltro già aumentati del 60% rispetto al 2011 con l’Ici).

La Confedilizia si augura che nel 2013 i Comuni decidano di spendere in modo più virtuoso i soldi dei contribuenti che giungono copiosi – tramite tributi locali come l’Imu – nelle casse dei municipi italiani. “I divertimenti – sottolinea la Confedilizia – non li offre il Sindaco, ma chi paga le tasse”. E in presenza di situazioni come queste – viene da chiedersi – come si può pretendere che nei cittadini si formi una coscienza tributaria?

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