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Il mercato immobiliare in Italia nel primo semestre 2012

Il mercato immobiliare in Italia nel primo semestre 2012

La casa resta un desiderio prioritario degli italiani anche in un periodo difficile come quello vissuto negli ultimi mesi, caratterizzati da un generale clima di incertezza.

Secondo l’indagine Tecnocasa sulle tendenze in atto e sui risvolti futuri, il peggioramento del quadro economico italiano e l’inasprimento della selettività del sistema bancario hanno frenato la ripresa del mercato immobiliare anche in questo semestre, durante il quale il ridimensionamento dei prezzi e delle transazioni immobiliari ha raggiunto la percentuale più elevata dal 2007. Le banche, infatti, hanno incrementato gli spread per compensare l’aumentato costo di raccolta del capitale, hanno introdotto criteri più restrittivi per l’accesso al credito e hanno diminuito l’importo finanziabile (ora compreso tra il 60 e il 70% del valore dell’immobile).

A queste motivazioni si devono aggiungere le preoccupazioni relative al mondo del lavoro che vede una disoccupazione in aumento, soprattutto tra le fasce più giovani di età e in generale un’ incertezza lavorativa percepita in molti potenziali acquirenti. In questo semestre si sono aggiunte le perplessità per l’introduzione dell’Imu, sebbene occorre precisare che al momento non si ravvisano effetti sul segmento della prima casa, mentre i proprietari di più immobili talvolta hanno optato per la dismissione di alcuni di essi e chi ha deciso per l’investimento nel mattone ha ben ponderato la scelta.

Si evidenzia quindi un progressivo cambiamento del comportamento dei potenziali acquirenti sempre più prudenti e riflessivi anche quando dispongono di capitali sufficienti per realizzare l’acquisto o sono consapevoli di poter ottenere un mutuo. Ancora una volta il mercato immobiliare è stato caratterizzato da una diminuzione della domanda, un aumento dell’offerta, una persistente distanza tra richieste dei proprietari e disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti, allungamento delle tempistiche di vendita.

I tempi di vendita e i prezzi degli immobili
A Luglio 2012 i tempi di vendita nelle grandi città sono di 191 giorni, nell’hinterland delle grandi città di 217 e nei capoluoghi di provincia di 219. per quanto riguarda i prezzi, l’analisi sul profilo dimensionale evidenzia che sono state le grandi città e il loro hinterland ad evidenziare la diminuzione più sensibile dei valori, rispettivamente con -5,4% e -5,3%. A seguire i capoluoghi di provincia con -4,4%.

Nelle grandi città i ribassi più accentuati si sono registrati a Bari con -8,2% e Bologna con -8,0%. Milano è stata la città dove la diminuzione dei prezzi è stata meno accentuata (-2,8%) mentre le abitazioni della capitale perdono il 5,3%. L’andamento delle grandi città, suddividendo tra aree periferiche, semicentrali e centrali, vede un risultato leggermente peggiorativo anche per le aree centrali.

L’analisi per aree geografiche evidenzia una contrazione maggiore nelle città del sud Italia (-4,9%), seguite da quelle del centro Italia (-4,7%) e da quelle del nord Italia (-3,8%). Nel sud Italia, in modo particolare, la difficoltà di accesso al credito e l’ottenimento di mutui di basso importo ha determinato una contrazione dei valori degli immobili.

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