Secondo Achille Colombo Clerici, presidente Assoedilizia, la manovra fiscale ha prodotto effetti fortemente depressivi sul settore immobiliare, non solo per l’incidenza del carico tributario immediato.
L’Imu prima casa, secondo Achille Colombo Clerici, rappresenta il pagamento di servizi erogati dai comuni e non è tale, con opportuni correttivi, che hanno inciso in modo troppo pesante sui bilanci delle famiglie. Come per le seconde case a disposizione, tranne che per quelle concesse in comodato ai figli residenti, che dovrebbero avere l’agevolazione prima casa.
Nel campo della locazione, poi, l’Imu può produrre squilibri per il venir meno della competitività sul piano economico di questo tipologia di investimento, anche per la forma in cui è stata introdotta in via sperimentale e anticipata e combinata con la riduzione della deduzione forfetaria per spese di manutenzione. Il vero effetto negativo e depressivo, sempre secondo Assoedilizia, è derivato dal fatto che ha disincentivato negli italiani l’investimento immobiliare.
Secondo Colombo Clerici, ‘questa riforma si innesta su un sistema di tassazione sperequato e iniquo poggiante su aliquote dilatate. Sicché la sua attuazione in tali condizioni porterebbe a un carico tributario da vera e propria espropriazione: tanto da indurre qualcuno addirittura a promettere che, una volta entrata in vigore la riforma, saranno abbassate le aliquote delle diverse imposte. Ma queste promesse a futura memoria sono il riconoscimento della consapevolezza che ci si sta muovendo male e generano allarme, proprio perché non si è mai dato, nella storia della nostra fiscalità, un processo di revisione sostanziale in melius’.
Secondo il presidente di Assoedilizia, in conclusione, è molto importante dar corso prima alla riforma della fiscalità immobiliare e solo dopo a quella catastale, e non viceversa. Non c’era bisogno Colombo Clerici, di far vedere che si è inflessibili e che la stretta fiscale per gli immobili è definitiva e senza scampo.
E non ha senso l’aver innescato un processo di svalutazione di tutto l’investimento immobiliare, provocando l’impoverimento del Paese. Forse si credeva di potersi limitare a dare una ‘lezione di rigore’ per il futuro, senza purtroppo immaginare le ripercussioni che questo avrebbe provocato su tutti gli investimenti precostituiti. Si spera, dunque, che il Governo modifichi la rotta, per un futuro in cui non si verifichino drammatiche situazioni di tracollo.
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