Sono in gran parte dovuti alla volontà di vendere le case libere dagli inquilini.
Nel 2011 sono calati rispetto al 2010, per le case di abitazione, sia i provvedimenti di sfratto che gli sfratti eseguiti. Lo segnala la Confedilizia sulla base dell’analisi degli ultimi dati resi noti dal Ministero dell’interno. In particolare, i provvedimenti di sfratto emessi sono stati nel 2011 63.846, rispetto ai 65.664 del 2010. Di questi, 832 sono basati su necessità del locatore, 7.471 su finite locazioni e 55.543 su “morosità o altra causa” (secondo la dizione esatta del Ministero).
Nel 2010, invece, i provvedimenti emessi per necessità del locatore erano stati 900, quelli per finite locazioni 8.495 e quelli per morosità o altra causa 56.269. Dal canto loro, gli sfratti eseguiti sono stati nel 2011 28.641, rispetto ai 29.889 del 2010. E quindi anche qua in diminuzione oltre che, in entrambi gli anni, rappresentando neppure la metà dei provvedimenti di sfratto emessi. L’unico dato in aumento è quello delle richieste di esecuzione (123.914 nel 2011 contro le 111.260 del 2010) che, risultando di numero doppio rispetto ai provvedimenti emessi, si riferiscono evidentemente ad anni passati o sono state presentate più volte per una stessa esecuzione.
A giudizio della Confedilizia, il carico degli sfratti, pur in diminuzione, rimane comunque pesante e appare in gran parte dovuto al fatto che, pressati dal forte carico fiscale, i proprietari che decidono per questa ragione di vendere le loro unità immobiliari si preoccupano prima di tutto di renderle libere da inquilini (e questo, anche portando ad esecuzione i provvedimenti di sfratto per morosità il più presto possibile).
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