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Il settore delle costruzioni nel 2012 secondo l’Istat

Il settore delle costruzioni nel 2012 secondo l’Istat

Secondo l’Istat ad aprile 2012 l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto a marzo 2012, del 4,4%.

Nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice ha registrato una flessione del 9,5% rispetto al trimestre precedente. L’indice corretto per gli effetti di calendario ad aprile 2012 ha registrato una diminuzione del 15,1% rispetto ad aprile 2011 (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 20 di aprile 2011). Nella media dei primi quattro mesi dell’anno la produzione è scesa del 14,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad aprile 2012 l’indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del 18,1% rispetto allo stesso mese del 2011 e, nella media dei primi quattro mesi dell’anno, la produzione è diminuita del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In base ai dati resi noti dall’Ance, gli investimenti in costruzioni registreranno nel 2012 una nuova flessione quantitativa, che risulterà di dimensioni più sostenute (-6,0%) di quelle rilevate nel 2011 (-5,3%). I risultati della recente indagine condotta dall’Ance presso le imprese associate hanno evidenziato un forte deterioramento del quadro di riferimento settoriale che trova, peraltro, riscontro negli indicatori statistici disponibili.

Nei primi mesi dell’anno in corso si evidenziano ampie flessioni dei livelli occupazionali settoriali e del volume della produzione nelle costruzioni e nelle attività collegate. Sulla base di tali evidenze l’Ance ha operato una correzione delle previsioni per il 2012 già rilasciate a dicembre dello scorso anno: la variazione quantitativa degli investimenti in costruzioni, prima valutata nella misura di -3,8%, risulta, in base all’aggiornamento effettuato, pari a -6%, per effetto del ridimensionamento dei volumi prodotti nel comparto abitativo (-4,5% contro la stima precedente di -2,1%) e nel comparto non residenziale (-7,7% contro la stima precedente di -5,6%).

In 5 anni, dal 2008 al 2012, il settore delle costruzioni avrà perso più di un quarto (-25,8%) degli investimenti, riportandosi ai livelli della metà degli anni ‘70. Soffrono tutti i comparti, a partire dalla produzione di nuove abitazioni che nel quinquennio avrà perso il 44,4%; l’edilizia non residenziale privata, con una diminuzione del -27,9%, e i lavori pubblici, che registrano una caduta del 37,5%.

In questo comparto la contrazione è iniziata nel 2005 e complessivamente la flessione raggiunge il -44,7%. La crisi in atto ha già prodotto un ridimensionamento degli investimenti in costruzioni nettamente superiore rispetto a quello determinato dalla crisi degli anni novanta. In soli 4 anni (2008-2011), in Italia il settore delle costruzioni ha perso oltre un quinto degli investimenti (-21,1% in termini reali).

La crisi precedente aveva, invece, prodotto in un periodo più lungo, ovvero 7 anni (1992-1998), una caduta degli investimenti in costruzioni di minore entità (-11,4%). Le previsioni per il 2013 tengono conto degli effetti di alcuni provvedimenti previsti nel Decreto Sviluppo recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri e rappresentano un primo segnale concreto per contrastare la crisi, però sono necessarie ulteriori misure di stimolo alla domanda per riattivare il mercato e innestare una fase di ripresa.

Secondo l’Ance, nel 2013 per gli investimenti in abitazioni è previsto un incremento dell’1,7% per effetto di un aumento degli interventi di riqualificazione e di un’ulteriore flessione delle nuove iniziative. Gli investimenti in nuove abitazioni mantengono anche nel 2013 un profilo cedente, mostrando una flessione dello 0,5% in quantità.

Nella riqualificazione abitativa è prevista una crescita del 3%. Limitati risulteranno nel 2013 i riflessi provenienti dal Decreto sviluppo sugli investimenti in costruzioni non residenziali che risulteranno ancora negativamente intonati: gli investimenti privati mostreranno, rispetto al 2012, livelli negativi in quantità (-1,3%) e gli investimenti pubblici presenteranno una flessione del 2,7% in quantità.

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