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Economia Immobiliare, i mutui

Economia Immobiliare, i mutui

La Banca Centrale Europea nella riunione del proprio Consiglio Direttivo del 12 gennaio 2012 – dopo la diminuzione di un quarto di punto decisa nella riunione dell’8 dicembre u.s. – ha lasciato stabile il tasso di policy all’1% (con decorrenza 14 dicembre), il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale (all’1,75%), e quello sui depositi overnight allo 0,25%.

Dai dati resi noti dalla Banca d’Italia gli interessi sui mutui sfiorano il 4%. A novembre i tassi d’interesse, comprensivi di spese accessorie, sui mutui per l’acquisto di abitazioni erogati alle famiglie sono saliti al 3,98% dal 3,81% di ottobre, mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono diminuiti al 9,08% (9,31% a ottobre).

Dal bollettino mensile dell’Abi la dinamica dei prestiti bancari ha manifestato, alla fine del 2011, un lieve rallentamento; sulla base di prime stime i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono risultati pari a 1.520 miliardi di euro, in crescita tendenziale del +4,1% (+4,9% a novembre 2011; +1,6% nella media Area Euro a novembre 2011). Di circa il 2,2% sono aumentati i prestiti a residenti in Italia nel settore privato (+2,9% a novembre 2011).

Alla fine di dicembre 2011 l’ammontare dei prestiti al settore privato del sistema bancario italiano è risultato pari a 1.719 miliardi di euro. Rispetto a fine 2010 il flusso netto di nuovi prestiti è stato di quasi 40 miliardi di euro. Ove si consideri la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a medio e lungo termine (oltre 1 anno) abbia segnato un ritmo di crescita tendenziale del +2,9% (+3,6% a novembre 2011), mentre quello a breve termine (fino a 1 anno) ha segnato una crescita di +7,6% (+8,4% a novembre 2011).

A novembre 2011 la crescita dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, risultata a novembre pari al +4,8% (+4,9% il mese precedente e +8% a novembre 2010). A dicembre 2011 il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,83% (3,70% il mese precedente). A quest’ultimo riguardo, l’aumento di dicembre è da attribuire, fra l’altro, anche a una maggiore quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, passata nell’ultimo mese dal 37,3% al 37,6% (era 31,8% a ottobre 2011).

Dal Barometro Crif emerge che, contrariamente alle previsioni espresse da alcuni analisti, la domanda di credito da parte delle imprese italiane (analizzata sulla base delle anagrafiche riconducibili sia a imprese individuali sia a società di persone e capitali), nel 2011 ha fatto segnare solo una lieve diminuzione, pari a -1% rispetto al 2010, in miglioramento rispetto al calo registrato nell’anno precedente, quando invece la contrazione era stata del -5%.

Rispetto al 2009, quando la crisi economica si era da poco conclamata, il decremento complessivo delle richieste rilevato nel 2011 è stato pari a -6%. Analizzando la distribuzione complessiva delle richieste effettuate dalle imprese nel loro complesso, dal Barometro Crif si evince come, rispetto al 2010, nel 2011 ci sia stato uno spostamento verso la classe di importo più bassa, che assorbe anche la quota maggiore di domande con una quota pari a oltre il 43% del totale.

Nello specifico, per le ditte eventuali la quota di richieste di finanziamenti fino a 5.000 € si è mantenuta sostanzialmente costante rispetto al 2010, con un peso del 48% sul totale. Per le società, invece, l’incidenza di questa classe di importo è leggermente cresciuta, fino a superare il 39%. Complessivamente, l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese italiane nell’anno appena concluso è stato di poco superiore ai 38.000 Euro a fronte dei quasi 45.000 euro del 2010 e dei 45.500 euro del 2009.

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