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Azero Tour 2012: costruire a energia quasi zero

Azero Tour 2012: costruire a energia quasi zero

EdicomEdizioni inaugura l’anno con 60 appuntamenti dedicati agli edifici a energia quasi zero.

È partito da Gorizia, il 31 gennaio, il tour che nei prossimi due mesi illustrerà in 60 città italiane le normative, le soluzioni tecnologiche e quelle progettuali per costruire edifici a basso consumo. Promosso e organizzato dalla rivista azero di EdicomEdizioni e dal Gruppo BigMat, azero tour sarà l’occasione per analizzare e approfondire le potenzialità del nuovo quadro normativo introdotto dall’Unione Europea che prevede, entro il 2020, il taglio delle emissioni di gas serra del 20%, la riduzione del consumo di energia del 20% e la copertura del 20% del consumo energetico totale attraverso l’uso di fonti rinnovabili. Una direttiva che in edilizia si esprime nel concetto di edifici ad energia quasi zero.

Ma cosa significa concretamente progettare e abitare una casa a zero energia? Quali tecnologie e materiali utilizzare? Quali i costi? Obiettivo del tour è dare una risposta a queste domande chiamando al tavolo dei relatori docenti universitari, esperti delle pubbliche amministrazioni del territorio e i tecnici di alcune aziende partner coinvolte quotidianamente nella ricerca e sviluppo di materiali di ultima generazione altamente performanti.

L’intera campagna di sensibilizzazione, che oltre al tour prevede la distribuzione di una guida informativa gratuita, vanta il patrocinio del Ministero dell’ambiente, del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’Ance e degli Ordini e Collegi professionali di pertinenza oltre che la collaborazione di Saie il sostegno di Intesa Sanpaolo.

LA DIRETTIVA EUROPEA
In termini di politica energetica e ambientale l’Unione Europea ha adottato una strategia che si riassume in tre obiettivi: -20% dei consumi di fonti primarie rispetto alle previsioni tendenziali, da raggiungere mediante l’aumento dell‘efficienza energetica; -20% nell’emissione di gas climalteranti secondo impegni già presi in precedenza tra cui il Protocollo di Kyoto e l’Emission Trading Scheme; +20% della quota di fonti rinnovabili nella copertura dei consumi finali (usi elettrici, termici e per il trasporto). L’ultimo punto, in particolare, è stato oggetto della Direttiva 2009/28/CE che ha assegnato ad ogni stato membro una specifica quota-obiettivo che nel caso dell’Italia corrisponde al 17%.

In questo quadro il settore edilizio ricopre un ruolo chiave,
stante che gli edifici sono responsabili del 40%
del consumo globale dell’energia dell’Unione.

La Direttiva 2010/31/UE sul miglioramento delle prestazioni energetiche nell’edilizia, in vigore dal 9 luglio 2010, si inserisce proprio in questo ambito proponendo elementi innovativi e fornendo disposizioni sulla metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità immobiliari, sull’applicazione di requisiti minimi di prestazione energetica per gli elementi edilizi facenti parte dell’involucro, sul dimezzamento del valore soglia di superficie per l’affissione dell’attestato energetico in edifici ad uso pubblico, sui requisiti dei soggetti certificatori e su altri elementi innovativi che dovranno essere recepiti, seppur a tappe, entro il 2015. Infine entro il 31 dicembre 2020 è previsto che tutti gli edifici di nuova costruzione siano edifici ad energia quasi zero, edifici il cui fabbisogno energetico quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili.

Come sottolinea l’europarlamentare italiana Lara Comi (Vicepresidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e membro della Commissione per l’industria la ricerca e la tecnologia), il lavoro inizia adesso riponendo fiducia nella direttiva: ‘Una maggiore efficienza energetica degli edifici ne aumenta sicuramente il valore, permettendo al mercato immobiliare di tornare ad offrire rendimenti interessanti e attirando nuovi capitali’.

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