La Confedilizia, nel corso dell’audizione presso la Commissione Ambiente della Camera, ha toccato diversi temi.
Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle politiche ambientali in relazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l’avv. Pier Paolo Bosso (incaricato, per la Confederazione, del tema) ha posto l’accento sulla tecnologia fotovoltaica, che è quella che sta determinando più interesse per le opportunità che offre alla proprietà immobiliare.
Favorire l’investimento diretto e la realizzazione di impianti fotovoltaicisia su case mono-bifamiliari, sia sui condominii è l’altro punto principale affrontato dalla Confedilizia. Nel caso del condominio, la semplificazione giuridico-amministrativa costituirebbe un importante punto di partenza: ad esempio si potrebbero favorire fiscalmente strumenti quali la locazione ad hoc a terzi delle coperture degli edifici o la concessione delle stesse in diritto di superficie, per la realizzazione di impianti fotovoltaici.
Al proposito, l’avv. Bosso ha citato uno studio dell’Iea (International energy agency-Photovoltaic power systems programme), che ha stimato per l’Italia un’area di tetti potenzialmente disponibile per l’inserimento di pannelli fotovoltaici pari a 763,53 km quadrati (di cui 410 in edifici residenziali e il restante in edifici agricoli, industriali e commerciali) e un’area di facciate pari a 286,32 km quadrati.
La produzione potenziale da fotovoltaico, nel caso di utilizzazione di tutta l’area presa in considerazione dallo studio Iea, sarebbe pari a circa 126 TWh/anno, corrispondenti al 45% dei consumi elettrici nazionali.
A darne notizie è Corrado Sforza Fogliani, Presidente Confedilizia
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