Le numerossi voci di appesantimento della fiscalità immobiliare mettono in allarme operatori e potenziali acquirenti.
Parlando ad un convegno in corso a Firenze, organizzato dalla Confedilizia e da Gesticond, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha sottolineato che i dati diffusi dall’Istat e dall’Agenzia del territorio sul calo del numero di compravendite sono di per sé eloquenti.
Il mercato è bloccato più che mai, per effetto anche delle sole voci, che da tempo circolano sull’appesantimento della fiscalità immobiliare, già caratterizzata dal fatto che gli immobili sono colpiti da tutta una serie di imposte ed addizionali di tipo patrimoniale, del tutto indipendenti, e quindi dal reddito prodotto e addirittura anche dal fatto che producano un reddito.
Questa è la situazione per alcune città, in particolar modo nel Sud del nostro Paese, caratterizzate da interi quartieri costituiti da immobili inagibili ed abbandonati, ma obbligatoriamente accatastati, per i quali i relativi proprietari pagano quindi già pesanti imposte, pur traendo dagli stessi solo obblighi, responsabilità e preoccupazioni.
Questo effetto perverso della tassazione a tutti i costi, senza quindi alcun riferimento al civile principio della tassazione dei redditi e solo dei redditi, è stato percepito ad ogni livello e anzitutto dal mercato, con i risultati rilevati da organi assolutamente indipendenti.
Così come è stata percepita dai risparmiatori in genere, allontanandoli dall‘investimento immobiliare e rompendo quel rapporto di fiducia Stato-contribuente che è creato solo da una fiscalità caratterizzata da moralità e quindi da una imposizione tributaria che colpisca, se c’è, il solo reddito prodotto.
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