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Una fiscalità ecocompatibile per l’energia, dalla Ue nuove regole

Una fiscalità ecocompatibile per l’energia, dalla Ue nuove regole

Una proposta mirata a incentivare l’utilizzo di fonti di energia a bassa emissione di Co2

Secondo il nuovo documento Ue l’aliquota minima sui prodotti energetici viene determinata da due elementi: una parte tiene conto dell’impatto sull’ambiente ed è basata sulle emissioni di CO2 rilasciate dal prodotto e l’altra, invece, fa leva sul contenuto energetico, cioè sull’effettiva energia generata.

La proposta della Commissione riscrive, quindi, le regole della fiscalità del settore energetico, che partiranno dal 2013 per un periodo transitorio ed entreranno a pieno regime nel 2023.

L’Unione Europea si pone l’obiettivo di favorire l’utilizzo di fonti di energia a bassa emissione di CO2: una netta inversione di tendenza rispetto allo stato attuale dove invece vengono tassate in misura inferiore proprio le fonti più inquinanti a scapito di quelle alternative.

Inoltre, il documento ha lo scopo di armonizzare le politiche fiscali nazionali del settore, riducendo eventuali disparità di trattamento tra i diversi Stati. La proposta, quindi, rivede il sistema per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, istituito dalla direttiva comunitaria 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003.

In base alla direttiva del 2003, gli impianti che esercitano attività nei settori dell’energia, produzione e trasformazione dei metalli ferrosi, industria minerale e fabbricazione della carta e del cartone sono soggetti al sistema dello scambio di quote.

La proposta della Commissione intende estendere tali limitazioni anche a settori precedentemente esclusi: trasporti, famiglie, agricoltura e piccoli impianti industriali.

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