Razionalizzazione catastale per gli immobili fantasma
La razionalizzazione catastale è una misura urgente che consentirà di mettere in regola gli immobili non iscritti al Catasto, ma che risultano dai rilievi fotografici ottenuti mediante un’ operazione di verifica avviata due anni fa
Per la regolarizzare gli immobili fantasma ci sarà tempo fino al 31 dicembre con sanzioni ridotte di un terzo. In caso di mancata risposta, all’ immobile sarà applicata una rendita presuntiva e dopo tale data si rischierà di vedersi attribuita una rendita presunta e di pagare una multa fino ad un terzo del valore catastale.
Le possibilità
– la regolarizzazione immediata entro due mesi dall’ entrata in vigore della norma, con il pagamento delle imposte dovute negli ultimi due anni senza sanzioni;
– la regolarizzazione entro sei mesi con il pagamento delle ultime cinque annualità senza sanzioni;
– il pagamento delle ultime cinque annualità sommate alle sanzioni.
Dalle stime effettuate la regolarizzazione degli immobili non dichiarati potrebbe generare un gettito da 1,5 miliardi di euro.
Molti di questi immobili fantasma, però, potrebbero essere frutto di abusivismo. Molti operatori del settore, infatti, concordano nel fatto che gli immobili non dichiarati potrebbero essere coinvolti in un circuito di abusi edilizi. Per questo il Governo aveva pensato alla sanatoria urbanistica che avrebbe movimentato circa 6 miliardi insieme alle nuove dichiarazioni catastali.
L’ ipotesi di condono, però, suscita molte polemiche, in quanto un nuovo condono sarebbe un gravissimo errore, soprattutto nella situazione di grave crisi economica in cui versa il Paese. Il condono, infatti, rischia di svolgere un ruolo di concorrenza sleale e di danneggiare le imprese che operano con trasparenza e legalità. Sembra tuttavia che il condono edilizio venga escluso dalla manovra, secondo il parere di persone vicine a Tremonti.
Fonte: Ance